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  • Immagine del redattoreSebastiano Michelotti

Italia: tra Unità e contaminazioni culturali - 17 Marzo

Aggiornamento: 18 mar 2020


Oggi, 17 marzo, si celebra l’anniversario dell’Unità d’Italia. Sembrerebbe quasi un ossimoro parlare di “Unità” nel paese la cui evoluzione è passata per le più contrapposte contaminazioni culturali.


Lo stivale, sin dai romani, era ambito per la sua strategica posizione commerciale, per il suo clima mite e il suo terreno dolce. Questo, nel corso dei secoli, ha significato un continuo crocevia di imperi, regni, culture e tradizioni che intersecandosi formarono l’anima di mille popoli, vicini ma diversi.


Così, dopo la spedizione dei Mille di Garibaldi e la ufficiale unificazione del Regno d’Italia nel 1861, si era fatta l’Italia, ma dovevamo ancora fare gli italiani, come disse lo scrittore Massimo d’Azeglio.


Dopo 159 anni l’Italia si presenta ancora come il paese con più differenza culturale all’interno del suo popolo. Non era molto tempo fa che il nostro Salvini cavalcava la Lega Nord sulle acclamazioni di “Prima i Padani, abbasso i terroni”. (Ma tanto si sa, poi si cresce e si cambia, vero Matte’?).


Il divario economico tra Nord e Sud è ancora molto forte, e non è un segreto che tra le due aree esistono ancora forti rancori e irrequietezze. D’altronde non è facile interagire con 20 differenti culture in un solo Stato. Ogni regione ha i suoi dialetti (che il più delle volte sono lingue a sé stanti), le sue tradizioni, la sua cucina e i suoi modi di vivere. Spesso questi fattori sono così differenti da essere inconciliabili.


Eppure quello italiano è uno dei popoli più affascinati in assoluto. La cui fama artistica, culturale, culinaria, paesaggistica e professionale è tra le più acclamate in tutto il mondo. Nonostante i nostri difetti è evidente che in noi, italiani, brilla una luce unica, inimitabile.


E forse è proprio la nostra cultura che ci dona questa incommensurabile ricchezza. Ma è una cultura speciale, la nostra. È speciale proprio perché fatta da mille differenti culture.


È su questo che invito riflettere. Oggi, in un giorno in cui si acclama L’Unità, bandiamo il patriottismo xenofobo e populista che ci spinge alla chiusura e alla separazione. Sentiamoci fieri di essere italiani, fieri di essere la prova che un popolo che sa accettare e giovarsi delle differenze culturali è un popolo immensamente più ricco.

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